Confronti internazionali

Giappone

 

L’Operatore storico giapponese NTT aveva nel 2011 una market share del 52% sul broadband, e del 35% sull’ADSL, ma raggiungeva il 73% sull’FTTH.
Si poneva dunque il problema della presenza di un Operatore che poteva esercitare un potere dominante capace di ostacolare la piena concorrenza sulla NGAN, e la separazione della rete di accesso in fibra di NTT fu pertanto una delle opzioni considerate.
Forme di accounting separation erano già state adottate per NTT, ma nel 2009 fu varato il piano “Hikari-no Michi”, con l’obiettivo di realizzare una rete in fibra ottica con velocità superiori ai 100 Mb e di promuovere lo sviluppo del broadband “in every household by sometimes around 2015”. Al fine di realizzare tali obiettivi, fu esplicitamente contemplata la possibilità di una separazione (strutturale o funzionale) di NTT.
Nel 2010, il governo dichiarò da un lato di non avere intenzione di spingere per il momento nella direzione di una separazione di NTT, ma al contempo obbligò l’Operatore ad aprire le proprie reti ai concorrenti ed a creare un 'firewall' tra la divisione che in NTT si occupa della realizzazione della NGN e le altre divisioni. Qualora entro il 2015 il livello di competitività raggiunto sul mercato fosse ritenuto non soddisfacente, il modello potrà essere rivisto.
L’opzione più realistica è quella di una separazione funzionale dell’Operatore, separazione che deve comprendere anche restrizioni all’accesso dei sistemi informativi e la realizzazione di un efficace sistema di monitoraggio. Forme di separazione più profonde, quali la separazione strutturale ovvero la separazione societaria sono considerate meno opportune e meno probabili.
Il dibattito in Giappone è particolarmente accesso anche intorno all’approccio generale da tenere per la definizione del quadro regolatorio; se cioè si deve spingere per una service-based competition, oppure se la competizione dovrebbe essere facility-based, in particolare tra la rete in fibra di NTT e le reti via cavo e quelle wireless.