Confronti internazionali

Olanda

 

Sebbene l’Olanda avesse già adottato obblighi di separazione contabile, di trasparenza e di non discriminazione, nel 2007 l’Autorità di settore OPTA condusse uno studio finalizzato a verificare l’opportunità di introdurre nel Paese un modello di separazione della rete di accesso; tale ipotesi però fu rigettata, in quanto il livello di competitività presente sul mercato fu ritenuto soddisfacente, in considerazione anche della presenza della rete via cavo e delle reti locali municipali: la separazione funzionale della rete dell'Operatore storico KPN appariva una misura eccessiva, che avrebbe potuto comportare effetti indesiderati sul mercato.
Inoltre, va considerato che l’imposizione di una separazione funzionale non rientrava nel 2007 tra i “remedies” contemplati dal quadro regolamentare; l’Autorità si disse disposta a riconsiderare la propria posizione nel caso di evoluzioni del quadro regolamentare europeo che potessero prevedere l’adozione di misure di separazione funzionale della rete. A seguito della approvazione nel 2009 del cosiddetto “Pacchetto Telecom” da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, che prevedeva espressamente in capo alle Autorità nazionali di settore il potere di imporre all’incumbent la separazione funzionale, l’Olanda ha modificato nel 2012 la propria Telecommunications Law, inserendo una norma che introduce la possibilità da parte dell’OPTA di introdurre forme di separazione di tipo funzionale.

A tutt’oggi, comunque, nessuna effettiva separazione della rete è stata realizzata.

È interessante notare il modello adottato a livello locale dalla città di Amsterdam, che per certi versi ricorda quello di Singapore, e che prevede:

  • una partnership formata da diversi soggetti che detiene il controllo dell’infrastruttura passiva di rete, con la quota di maggioranza della partnership detenuta dalla società Reggefiber, di cui KPN ha di recente acquisito il controllo;
  • un Operatore che gestisce in concessione la tratta attiva;
  • diverse società in concorrenza tra loro per l’offerta di servizi retail.