Il monitoraggio e la verifica del rispetto degli Impegni assunti dalla società TIM a garanzia della parità di trattamento di tutti gli Operatori di comunicazione.
L’Organo di vigilanza è chiamato a ridurre al massimo il rischio di comportamenti discriminatori nei confronti degli operatori alternativi che utilizzano la rete TIM per fornire servizi al dettaglio. Nel settore delle comunicazioni elettroniche, le condizioni di reale parità di trattamento interna/esterna all’accesso alle reti fisse possono conseguirsi solo se può essere credibilmente escluso che il titolare dell’infrastruttura, che sia anche fornitore nel mercato dei servizi al dettaglio (c.d. operatore verticalmente integrato), riservi un trattamento preferenziale alle proprie funzioni interne (c.d. retail) piuttosto che agli operatori alternativi.
In questa prospettiva si colloca l’Organo di vigilanza sulla Parità di accesso alla rete dell’incumbent italiano, presieduto da personalità di primo piano nello scenario nazionale, nato dagli impegni assunti da TIM per dare vita ad un sistema di co-vigilanza pubblico-privato, demandando diverse funzioni di monitoraggio ad un organo indipendente e autonomo.
L’Organo di vigilanza è chiamato a verificare eventuali violazioni degli Impegni su segnalazione di terzi o di propria iniziativa, comunicando all’Autorità e al Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia gli esiti delle istruttorie, potendo anche per tale scopo acquisire le informazioni e i dati necessari allo svolgimento delle proprie funzioni presso tutte le strutture della Società coinvolte nel processo.
La sorveglianza attiva sugli obblighi relativi al rispetto del principio di non discriminazione
Con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento (luglio 2016) e grazie a diversi interventi dell’Autorità di settore in tal senso, si è ampliato notevolmente l’ambito di intervento dell’OdV, che ricomprende - ora - anche la sorveglianza attiva su tutti gli aspetti riguardanti il principio di non discriminazione.
Il compito dell’Organo di vigilanza è, inoltre, quello di supporto tecnico e stimolo nei confronti sia dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sia di TIM, all’interno del percorso intrapreso da quest’ultima verso la realizzazione – prima – e implementazione e messa in esercizio – poi – delle condizioni attuative dell’obbligo di non discriminazione relative alla nuova elaborazione del modello di parità di trattamento, “rinforzato” rispetto al precedente.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni può inoltre richiedere il supporto tecnico dell'Organo di vigilanza per lo svolgimento di specifiche attività di studio, analisi, test e verifiche nell’ambito delle sue competenze.